martedì 24 aprile 2018

FILIPPO, PADRONE DELLA GRECIA, CONTRO LA MINACCIA PERSIANA

Filippo, tuttavia, non si accontentò div avere il ruolo di protagonista nello scacchiere politico ellenico: egli intendeva diventare padrone della Grecia nel 339 a.c. occupò militarmente la Grecia centrale, sempre con il pretesto di pacificare i rapporti delle poleis. A quel punto Atene si fece promotrice della fondazione di una lega Antimacedone, che si scontrò nell 338 a.c. con l'esercito macedone presso Cheronea, in Beozia, ma fu sopraffatta dalle forze avversarie.
La vittoria di cheronea sancì il definitivo controllo di Filippo sulle poleis e la sua egemonia sulla Grecia.
Filippo convocò  Corinto un consiglio di tutte le poleis con il quale istituì una lega panellenica da lui presieduta, che sanciva l'impero di ogni poleis a fornire uomini alla Persia.La lotta contro i Persiani avrebbe portato innegabili vantaggi a tutti i Greci, i quali si sarebbero potuti riappropriare dell'egemonia commerciale sull'Egitto, perduto ai tempi della guerra del Peloponneso.
Mentre si preparava a condurre la propria guerra contro la Persia, Filippo II venne però assassinato nel 336 a.c. in una congiura di corte. L'impresa da lui progettava venne quindi portata al termine dal figlio Alessandro che, come vedremo, si sarebbe spinto ben oltre i sogni e le ambizioni paterne.



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